Quel trend sembra essere fortemente influenzato da una famosa legge formulata da Gordon E. Moore (Legge di Moore o Moore’s Law), co-fondatore di Intel e Fairchild Semiconductor. Moore, in un articolo redatto nel 1965, descriveva come plausibile il raddoppio del numero di componenti (transistor) in un circuito integrato, con un ritmo costante per anno, per almeno il decennio successivo.
La storia confermò le sue previsioni. Nel 1975 rivisitò, solo in parte, le sue iniziali stime ipotizzando che il successivo decennio avrebbe visto sempre un raddoppio dei componenti, questa volta però con una cadenza di due anni. Oggi siamo ancora molto vicini a quest’ultima previsione.
A riprova di quell’andamento, è interessante citare come un’invenzione come il telefono, abbia impiegato circa settantacinque anni per passare dalle prime ventuno persone utilizzatrici, nel lontano 28 gennaio 1878 (Wikipedia), a cento milioni di utenti nei primi anni del 1950. E come invece,nel 2012,la App Candy Crush Saga, abbia raggiunto lo stesso numero di utenti finali, in soli un anno e tre mesi.
Il mondo digitale è in continuo fermento, sospinto da novità tecnologiche che danno luogo a nuovi paradigmi e mercati. Non passa giorno che nuove App, applicazioni o prodotti lanciati sul mercato, vengano preannunciati come in grado di cambiare le nostre abitudini, o rivoluzionare il modo in cui viviamo, ci relazioniamo, comunichiamo. Fortunatamente quel tipo di stravolgimenti, non si realizza con la stessa frequenza con cui vengono fatti quei proclami.
Una cosa è certa però: la velocità con cui il mercato sforna novità e trova riscontro di gradimento e adozione tra gli utenti, è incrementata negli anni linearmente prima e esponenzialmente poi. Alcune statistiche raccolte da Boston Consulting Group, Emiliano Soldi Enterprise Agile Coach @ Inspearit Emiliano Soldi è un Lean/Agile Coach e Change Manager. Si occupa di supportare e guidare le organizzazioni in programmi di transizione da modelli tradizionali di sviluppo di prodotti e servizi, ad approcci e metodologie Lean e Agile.
Altri esempi vedono Android creato inizialmente come sistema operativo per macchine fotografiche e Flickr come gioco di ruolo online. Esiste un modello che, unito ad un approccio di tipo “effectuation”, è in grado di supportare il mondo imprenditoriale nella definizione di un piano strategico di creazione di un nuovo prodotto, validarlo velocemente e permettere un eventuale cambio di direzione quando necessario? Quel metodo c’è; si chiama Lean Startup.
Eric Ries nel suo libro definisce quel metodo come la modalità con cui gli imprenditori di oggi, utilizzando un approccio teso alla continua innovazione, riescano a creare business di radicale successo. Ries identifica cinque principi fondamentali sui cui si basa Lean Startup:
- Gli imprenditori sono ovunque. Sono identificabili in qualsiasi persona, organizzazione o ente che lavora per progettare nuovi prodotti o servizi in condizione di estrema incertezza. Lean Startup, quindi, non è rivolto solo a un “manipolo” di nerd chiusi in un garage, bensì a aziende di qualsiasi dimensione e settore lavorativo di riferimento.
- Imprenditorialità è management. Creare innovazione attraverso un approccio Lean Startup significa creare un’organizzazione, seppur piccola nelle dimensioni, che richiede di essere governata attraverso nuove forme di management, più consone alle sfide che volatilità e incertezza, portano con sé.
- Validare le nuove conoscenze acquisite. Il metodo non si pone come obiettivo “solo” di fornire un approccio per innovare, creare e, perché no, fare soldi. E’ stato creato come metodo di continuo apprendimento su come costruire business di successo, sostenibili nel tempo. Ogni insegnamento raccolto dal campo, viene validato attraverso esperimenti che permettono di testare la bontà della visione strategica o, eventualmente, di invalidarla permettendo cambi di direzione veloci.
- Ciclo Costruisci-Misura-Impara (Build-Measure-Learn). Questo è il principio fondamentale su cui ruota la metodologia.Attraverso cicli di feedback corti: a. realizzare, per iterazioni successive, le idee in prodotti minimali, che evolvono incrementalmente, b. misurare la risposta degli utenti/clienti, acquisendo conoscenza (imparare), c. quindi decidere se perseverare o cambiare direzione (pivot).
- Contabilità e Innovazione. Al fine di migliorare i risultati dell’azione imprenditoriale, misurarne i benefici e responsabilizzare le persone
Basano invece le loro scelte e formulano decisioni in modalità che possono essere riassunte attraverso questi cinque principi:
- Partire dai propri mezzi. Valutano attentamente sé stessi, ciò che hanno, la loro educazione, esperienza e conoscenze; elaborano idee e soluzioni utilizzando i mezzi a loro disposizione.
- Perdita sopportabile. Nel decidere gli obiettivi e nell’affrontare i prossimi passi verso la realizzazione dell’idea, pensano a quale sia la massima perdita economica sostenibile per loro, in quel preciso momento.
- Fattore sorpresa. Sono persone devote all’azione; sfruttano qualsiasi informazione emergente dal campo, positiva o negativa, come conferma della direzione presa o spunto di miglioramento o, ancora, come elemento che possa far emergere nuovi bisogni del mercato.
- Creare Partnership. Parlano delle loro idee con le persone che incontrano; cercano riscontri, modellano i loro pensieri in funzione del feedback ricevuto. Creano partnership efficaci con coloro che si dimostrano interessati, i quali, a loro volta, mettono a disposizione del progetto nuovi mezzi e risorse.
- Costruire il proprio futuro. Focalizzando la loro attenzione su attività e risorse che sono sotto il loro diretto controllo, questi imprenditori costruiscono il loro futuro giorno dopo giorno, empiricamente, invece che tentare di predirlo o accettarlo passivamente come immutabile.
Aggiustare la rotta
Le società di maggior successo nel campo digitale hanno raggiunto il loro pieno successo, dopo importanti aggiustamenti (pivot) della loro iniziale idea di business. Youtube fu originariamente pensato come sito di appuntamenti online per single, che permetteva anche la pubblicazione di video.
Un fenomeno come questo porta ogni due anni, in campo tecnologico, ad un raddoppio della velocità computazionale o di capacità di stoccaggio dei dati delle memorie e, contemporaneamente, a riduzioni sensibili nelle dimensioni delle apparecchiature elettroniche sulle quali vengono montate quelle componenti.
La cosa interessante è che l’incremento generale delle performance, sia accompagnato da un progressivo calo dei costi di realizzazione, grazie all’ottimizzazione dei processi di produzione delle aziende produttrici. Il prepotente avanzamento tecnologico descritto sopra, unito alla proliferazione dei canali digitali, alla loro diffusione e utilizzo, moltiplicano per tutto il mondo imprenditoriale, da un lato le sfide, dall’altro le occasioni da cogliere.
Effectuation
La tecnologia, permeando fortemente la nostra vita, ne influenza il modo e i tempi con cui comunichiamo, acquistiamo prodotti, ci informiamo, socializziamo, controlliamo la nostra dieta o verifichiamo il nostro stato di salute.
Oggi gli imprenditori, seppur non lavorando nel campo digitale, stanno finalmente realizzando che per rimanere competitivi, devono comprendere appieno la rivoluzione tecnologica in corso e dotarsi di strumenti capaci di sfruttare quelle opportunità; questo è ancor più valido in presenza di scenari di scarsità di risorse, crisi economica o forte competizione, come quelli odierni.
Un aiuto concreto ci viene dagli studi condotti da Saras D. Sarasvathy, professoressa della Darden School of Business presso l’università della Virginia. A cavallo degli anni duemila ha lavorato con ventisette esperti imprenditori, fondatori di aziende con giri d’affari che superano abbondantemente le centinaia di milioni di dollari.
La dottoressa Sarasvathy ha sottoposto loro una serie di test, questionari e casi da risolvere, che puntavano a capire come queste persone approcciavano ai problemi e in quali modi cercavano di risolverli. Ciò che è emerso, è una loro particolare propensione, chiamata “effectuation”, che in Italiano può essere tradotta come l’atto di cominciare e portare a compimento.
Le persone che hanno quella forma mentis sanno che, in un mondo influenzato da complessità, incertezza e volatilità, lo sviluppo di nuovi prodotti o business, non può avvenire attraverso approcci teorici, predittivi, basati su dettagliate analisi e studi di mercato, poi trasformati in pianificazioni a Figura
Il ciclo Effectuation
Basti pensare all’approccio estremamente flessibile di Amazon di questi anni, che forse come nessuno, ha saputo trarre vantaggio da quelle dinamiche. Da libreria online, ha fatto evolvere la sua strategia e i suoi servizi sino a diventare un ipermercato globale, poi un provider di servizi cloud, un distributore di musica, uno specialista di logistica e un rivenditore di tablet.
Ecco allora che dall’idea o visione, nasce la strategia di implementazione che viene validata velocemente attraverso il rilascio, in successione, di versioni minimali e auto-consistenti di prodotto, chiamati dalla metodologia Minimum Viable Product (MVP).
Gli MVP sono da considerarsi come veri e propri esperimenti nell’approccio scientifico.
Questi, iniettati sul mercato, hanno lo scopo di sollecitare una reazione, che produrrà feedback (l’assenza di reazione è anch’essa un feedback), il quale servirà per validare o confutare la strategia di riferimento. In conclusione, è possibile sostenere che è con approcci simili a quelli descritti in questo articolo, che l’imprenditoria può tenere il passo con la rivoluzione digitale in corso, cavalcandone le opportunità.
Bibliografia
- Effectuation: Elements of Entrepreneurial Expertise, Saras D. Sarasvathy.
- The Lean Startup: How Today’s Entrepreneurs Use Continuous Innovation to Create Radically Successful Businesses, Eric Ries.